SI E’ SPENTA LA MIA MAMMA, LA PROFESSORESSA CHIARI di Gabriele Majo

da www.stadiotardini.it

31.01.2016

gabriele majo per slide(gmajo) – Oggi ho da darvi una brutta notizia, la peggiore per un figlio, la scomparsa della mia cara mamma Leide. Estendo a tutti i lettori di StadioTardini.it, che ho sempre considerato la mia famiglia allargata, il profondo dolore mio e di mio fratello Massimo, della sua famiglia e di chi mi è vicino. Mamma soffriva da più di un mese: quello appena passato è stato l’ultimo Natale: subito dopo lei – che malgrado fosse uno scrisciolino era sempre riuscita ad essere indipendente, sebbene amorevolmente accudita e seguita soprattutto dall’encomiabile Massimo – ha iniziato un brusco declino che si è concluso questa notte poco dopo l’1.30. L’88°compleanno, dieci giorni fa, il 21 gennaio, lo ha “festeggiato” nel letto nr. 32 della Clinica Geriatrica dell’Ospedale Maggiore di Parma. In quei giorni sembrava potesse farcela, che quel mix letale di malattie che avevano fortemente debilitato i suoi organi, bastasse “solo” a restituircela “allettata”, ma nelle ultime 36 ore le sue condizioni erano peggiorate. Gli ultimi parametri vitali raccolti a mezzanotte non lasciavano speranze ed entrambi i suoi figli a breve avrebbe potuto raccoglierne l’ultimo respiro.

leide chiari maioLeide Maio Chiari, semplicemente la Professoressa Chiari, o solo la “Chiari” è stata una apprezzata insegnante di lettere alla scuola media Sant’Orsola: non ho mai conosciuto alcuno che si fosse in un qualche modo lamentato di lei, viceversa negli anni ho raccolto moltissimi sinceri attestati di stima di suoi scolari, tra cui una signora che per alcuni giorni ha assistito una parente ricoverata nel letto 31 al suo fianco, durante il Calvario terminato stanotte, che ci ha portato anche alcune foto. Mamma, all’epoca, era in dolce attesa di Massimo.

La sua tipica firma, dietro quelle foto, era la stessa che anni dopo avrebbe apposto nelle struggenti dediche che mi lasciava sui suoi numerosi libri di poesie, ai quali io mi divertivo – figlio degenere – a parodiare i titoli, per dare un po’ di allegria a quella vena malinconica che aveva e che traspariva dai suoi scritti.

leide chiari santorsola 1961Non sono stato un figlio molto presente, o forse lo avrei potuto essere di più, e forse le sarebbe piaciuto che il mio percorso scolastico – proprio nella scuola dove insegnava – fosse più lindo e immacolato, ma so perfettamente quanto avesse compreso la mia “missione” giornalistica, da lei stessa ispirata, quando mi mandò a 8 anni a vedere cosa succedeva in Piazza Lubiana per poi scriverlo sull’Eco del Quartiere, giornalino . Qualche anno dopo diventammo “pubblicisti”: sì, mi seguì davvero tanto nella composizione degli articoli necessari per il primo patentino e a ragione poteva correggermi quando dicevo “Sono pubblicista. Fin che mi lasciano” e lei specificava fin che “ci” lasciano…

Da stanotte Mamma non c’è più: attorno all’Ospedale c’era la nebbia fitta, la stessa nebbia fitta che avvolgeva il suo Paullo, la sua casa dell’infanzia e dell’adolescenza, dove la sua mente spesso tornava. Anche negli ultimi difficili giorni. Ora lei è in quella nebbia. Forse non te l’ho detto o dimostrato abbastanza: Mamma, ti voglio bene. Gabriele

Il SS. Rosario si terrà alle 21 di lunedì 01.02.2016 , le esequie martedì alle 10 nella Chiesa di Maria Immacolata in Via Casa Bianca a Parma (partendo dall’Ospedale Maggiore di Parma)